Il fucile pneumatico, definito “a vento” nei testi antichi, costituisce una delle applicazioni dell’aria compressa. Il fucile è dotato di una canna che si avvita al corpo del fucile e termina con una punta in ottone che costituisce il proiettile; il calcio, in metallo con pareti robuste, è il serbatoio dell’aria, compressa mediante una pompa che si avvita al serbatoio. Il grilletto aziona il meccanismo di apertura del serbatoio dell’aria compressa che, uscendo nella canna, trasmette il suo impulso al proiettile.

Il fucile a vento fu utilizzato alla fine del XVIII secolo molto poco come arma effettiva, considerato che, per ottenere potenze di tiro sufficienti, era necessario utilizzare serbatoi, a volte separati dal fucile, in cui l’aria era compressa a circa duecento atmosfere, valore molto alto se si pensa ad una pompa azionata manualmente come nel modello esposto, in cui, fra l’altro, le guarnizioni di tenuta sono in cuoio.
È stato acquistato nel 1809-10.
Strumento in esposizione