Evangelista Torricelli (Roma, 1608 – Firenze, 1647), allievo di Galileo Galilei, fu il primo ad evidenziare il peso dell’aria, usando un tubo di vetro riempito di mercurio: capovolgendo il tubo e immergendo l’estremità libera in una vaschetta riempita di mercurio, vide la colonna di mercurio scendere, lasciando uno spazio vuoto alla sommità del tubo, fino a un’altezza di circa 76 cm, corrispondente all’equilibrio fra la pressione esercitata dal mercurio e quella esercitata dall’aria. In questo modo, oltre alla misura della pressione dell’aria, si ottenne una prova dell’esistenza del vuoto, che fino ad allora i filosofi avevano negato.

Da allora in tutta Europa furono realizzati numerosi esperimenti a conferma dell’esperienza di Torricelli e sugli effetti della rarefazione dell’aria, favoriti dall’invenzione nel 1654 della pompa a vuoto ad opera di Otto von Guericke (Magdeburgo, 1602 – Amburgo, 1686), uomo politico, giurista e fisico.
Dal primo modello ideato da von Guericke, la pompa si è evoluta con particolari costruttivi volti a raggiungere un grado di rarefazione dell’aria sempre maggiore.
Nei laboratori didattici non poteva mancare una pompa pneumatica in grado di mostrare con svariati accessori gli effetti della pressione atmosferica e, nel Gabinetto di Fisica del Collegio Mariano e del Liceo Paolo Sarpi, gli inventari citano, a partire dalla pompa costruita fra il 1791 e il 1793, diverse altre con caratteristiche costruttive via via più avanzate.

Lo studio dei fluidi comprende anche l’uso di apparecchi per mostrare le proprietà dei liquidi, e i fenomeni derivanti da tali proprietà come, ad esempio, il galleggiamento dei corpi, il funzionamento delle pompe, i fenomeni di capillarità, ecc.