La Termologia è la scienza che studia i fenomeni legati al calore; la termometria, in particolare, si occupa di misurare l’aumento di temperatura, ovvero uno degli effetti prodotti dal passaggio di calore da un corpo all’altro.
I termometri, la cui invenzione è attribuita a Galileo Galilei, sfruttano la dilatazione termica di una sostanza, spesso mercurio o alcool, contenuta in un sottile tubo capillare.

La dilatazione termica interessò gli studiosi intorno alla metà del Settecento; la determinazione dei calori specifici di varie sostanze avvenne fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, con il contributo determinante degli scienziati francesi Antoine Laurent Lavoisier (Parigi, 1743 – 1794) e Pierre Simon Laplace (Beaumont-en-Auge, 1749 – Parigi, 1827), i quali posero le basi della Chimica moderna.

Lo sviluppo maggiore della termologia si ebbe nel XIX secolo con la nascita della termodinamica, con il contributo del fisico francese Nicolas Léonard Sadi Carnot (Parigi, 1796 – 1832), che pose le basi teoriche dei cicli di produzione di lavoro meccanico, ottenuto scambiando calore fra due sorgenti a diverse temperature.

La nascita delle applicazioni tecnologiche dei cicli termodinamici quali la locomotiva e il motore a combustione interna fu la base dello sviluppo industriale.