Capsule per produrre lo stato sferoidale dell’acqua, ovvero per mostrare il fenomeno della calefazione. Il piatto di diametro maggiore, a forma concava, presenta dei piccoli fori a distanze regolari, mentre l’altro è costituito da una lastra di rame concava.

Lasciando cadere un poco d’acqua su uno dei piatti scaldati fino all’incandescenza, si osserva che questa non si espande, ma si raccoglie in piccole gocce globulari appiattite, molto mobili, che non sono in contatto con il piatto, ma separate da questo da uno strato di vapore. Se si usa il piatto forato, l’acqua non passa attraverso i forellini
Il vapore rallenta il riscaldamento delle gocce, la cui temperatura resta al di sotto di quella di ebollizione. Quando la temperatura del piatto diminuisce, l’acqua delle gocce evapora violentemente.
Dall’inventario del 1870 risulta acquistato nel 1876 da un ramaio di Bergamo
Strumento in esposizione.